In Italia, è stato Paolo Sylos Labini a scoprire l’importanza originaria del ceto medio nella nostra società. Lo ha fatto con una mappa che distingueva: borghesia, classi medie urbane (gli impiegati e la piccola borghesia relativamente autonoma di artigiani e commercianti), coltivatori diretti e classe operaia. Già nel 1881 le classi medie urbane pesavano per quasi un quarto della popolazione attiva occupata e sono progressivamente cresciute, sino a superare il 50 per cento all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. I problemi, ma anche l’interesse per l’analisi, cominciano quando si osservano i cambiamenti dei contenuti di queste grandi categorie e della dislocazione di potere e prestigio che ne deriva.
Qui l’intervista ad Arnaldo Bagnasco a cura di Andrea Bellini
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