Non si tratta dell’ennesimo libro sulla crisi, bensì del primo che esamina il «dibattito sulla crisi» fra i diversi economisti. Dopo più di tre anni dall’insolvenza dei mutui subprime in Usa nell’estate del 2007, è giunto il momento di tirare le somme sulle cose che si sono dette a proposito della genesi di questa crisi tremenda, che sembra non volersi ancora ritirare del tutto, anzi ogni tanto ha ancora qualche sussulto, e le cui conseguenze in termini economici e sociali avvertiremo ancora per qualche anno. Vengono messe a confronto e criticate, con linguaggio chiaro e divulgativo, senza peraltro rinunciare al rigore scientifico, le diverse tesi che sono maturate in questi anni sulle cause della crisi e viene smascherata e indicata come menzognera la tesi dominante che vuol dare tutta la colpa alla «finanza» a danno dell’«economia reale». Tesi che è molto, troppo comoda per chi vuole allontanare da sé ogni responsabilità. E’ anche troppo semplice, perché consente di opporre ai lavoratori disoccupati e precari la scusa che la colpa è tutta degli speculatori d’oltre oceano. E’ infine una tesi che fa comodo anche a certa sinistra, a quella che ha sempre coltivato il mito dell’«impresa industriale buona» e della «finanza cattiva». In realtà questa crisi ha le sue radici proprio nell’economia reale, nell’avidità delle imprese, negli orientamenti della politica mondiale emersi negli anni ’80, politica volta a umiliare il lavoro e a esaltare i profitti in tutti i settori economici.
Il libro è stato presentato lunedì 16 maggio a Palazzo San Macuto, Sala del Refettorio, Roma via del Seminario 76. Qui il programma dell’incontro e l’introduzione di Giovanni La Torre pubblicata su Sbilanciamoci.
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