
Bisognerebbe segnalare al Presidente Renzi che da troppo tempo si susseguono previsioni economiche costantemente smentite dopo poco tempo e sempre smentite al ribasso.
Che ci sia qualcosa di sbagliato nel manico – o, meglio, nei modelli di calcolo e nelle relative assunzioni o, forse, negli interpreti, poco importa – è una osservazione che non richiede un “esperto” per essere emessa. Ma il fatto è che questi errori costanti tolgono credibilità non solo agli esperti ma, come ovvio, anche ai governi, che quegli esperti hanno ascoltato. Il che oltre a essere molto fastidioso per tutti – governati e governanti – determina un discredito aggiuntivo verso la politica e quindi anche verso i Governi, ancorché non direttamente responsabili.
Si dirà che queste iniziative per rimettere a posto, anche solo parzialmente, quelle previsioni spettano a quegli organismi che ne hanno una responsabilità diretta. Giusto, ma non convincente per il semplice motivo che nessun Governo al mondo è estraneo alla creazione e al mantenimento di quegli organismi, nazionali o internazionali che siano.
Peraltro delle previsioni sbagliate non sono prive di conseguenze negative per il semplice fatto che, come accennato, inducono i Governi ad assumere decisioni in qualche misura anch’esse sbagliate. Si potrebbe cinicamente opinare che poter avere un responsabile sul quale riversare degli errori, può sempre far comodo, ma in questo specifico caso gli errori potrebbero avere un effetto tale da non risparmiare nessuno.
Una riforma anche in questo campo, all’insegna della rottamazione, dunque, sembrerebbe del tutto opportuna; sarebbe coerente anche con il “riformismo” del nostro Presidente e potrebbe trovare nel nuovo Parlamento europeo una sede opportuna e, probabilmente, una accoglienza positiva.
Ma c’è un altro motivo che induce a segnalare a Renzi questa opportunità e questo consiste nel fatto che una riforma quale quella accennata potrebbe trovare degli oppositori molto forti, molto più forti di quelli che ha incontrato nel Parlamento italiano a proposito delle riforme della Costituzione. e richiede, quindi, per essere attuata, una attore particolarmente corazzato e cocciuto.
Certamente non sono queste le riforme che i “rigoristi” europei si aspettano dal nostro Paese ma nel frattempo si potrebbe sempre pretendere di rifare i conti visto che i loro sono, comunque, sbagliati.
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