La Repubblica del 12 settembre 2011 riporta che Fedele Confalonieri e Gianni Letta, i due più fidati amici del Cavaliere, la scorsa settimana hanno esortato Berlusconi a considerare un percorso che lo guidi fuori dalla presidenza del consiglio senza scossoni e soprattutto con iter concordato. Ma lui resiste dicendo: “Finirei in galera”. Esattamente quello che Paolo Sylos Labini, riprendendo un’intervista di Berlusconi a Biagi su L’espresso del 30 novembre 2000, aveva scritto a proposito della decisione di Berlusconi di entrare in politica e cioè che si trattava di una scelta dettata dalla necessità di “evitare la galera e salvare la roba” (Berlusconi e gli anticorpi, Laterza 2003). Ora, nel mezzo di una pesante crisi finanziaria internazionale, l’Italia è ulteriormente penalizzata dall’ostilità che circonda il premier italiano a livello europeo a cui si aggiungono il dietrofront della Confindustria e della Cisl e persino la diffidenza della Chiesa.
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