Intellettuale raffinato ma anche protagonista acceso e tagliente delle vita politica del Paese, al mondo dell’economia mancherà il contributo dello spirito critico di Luigi Spaventa, morto a Roma a 78 anni al termine di una lunga malattia. Luigi Spaventa non fu solo un professore di economia ma si distinse anche per il suo impegno civile e per la sua attività politica. Ricorda Carlo Azeglio Ciampi: “eravamo negli anni in cui in Italia ci fu il tentativo della programmazione; Ministro del Bilancio e della Programmazione era Antonio Giolitti. Fu allora preparato il primo programma dell’economia italiana. Ci furono discussioni che si svolsero in Banca d’Italia per quanto riguardava le relazioni tra il finanziamento degli investimenti, che il programma avrebbe determinato, e i flussi finanziari e la gestione della moneta. In quel periodo il Segretariato della programmazione, affidato a Giorgio Ruffolo, si avvaleva, come esperti, di due coppie di economisti, una più anziana, della mia generazione, che era appunto composta da Paolo Sylos Labini e da Nino Andreatta, e una più giovane costituita da Luigi Spaventa e da Antonio Pedone”.
Alla famiglia di Luigi Spaventa l’Associazione Paolo Sylos Labini esprime tutto il suo cordoglio per la scomparsa del grande economista.
Un ricordo di Marco Ruffolo su la Repubblica e di Dario Di Vico su Il Corriere della Sera.
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