
In questo commento di Paolo Sylos Labini alla “Nota sull’attuale congiuntura economica in Italia e sulle politiche per fronteggiarla” del Partito Socialista Italiano ci sono vari spunti interessanti. Ne riportiamo uno sul finanzimento alle scuole private.
da Astrolabio 25/10/1963 n.14, pag. 19 Un documento serio – 1963
“Per la scuola la Nota fa riferimento al programma del partito socialista e si limita a ricordare che già nel momento della riqualificazione della spesa pubblica dovrà tenersi conto, col massimo grado di priorità, delle misure ritenute d’immediata urgenza dalla Commissione d’indagine sulla scuola. Non c’è dubbio che, nelle trattative con la democrazia cristiana, ci sarà battaglia sul contributo statale -comunque lo si voglia chiamare – alla scuola privata. Questo vorremmo ricordare agli amici socialisti: che da noi, a differenza di quanto è accaduto ed accade in altri paesi, dove vigono diverse norme costituzionali, questa non è una battaglia politica, ma una battaglia di onestà e di decenza: non si tratta in alcun modo di anticlericalismo o di favore o avversione per la religione. L’art. 33, comma 3, della nostra Costituzione dice: «Enti e privati. Hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».
Ora, per ogni persona provvista di un minimo di onestà e di pudore senza vuole dire senza e non vuol dire con – non c’è barba di sofisma che possa dimostrare che il bianco è nero e che la luce è buio. Di ciò si rendono conto anche numerosi democristiani onesti. A costo di passare per un ingenuo dico che non sarà impossibile ottenere il loro appoggio, se l’alternativa verrà posta in termini drasticamente chiari: coloro che vogliono il contributo dello Stato per la scuola privata debbono avere il coraggio di proporre la revisione costituzionale; altrimenti non sono dei politici che si battono per una tesi che può essere condivisa o respinta; sono semplicemente dei cialtroni (e il galantuomo che resta passivo e silenzioso di fronte alle soperchierie altro non è che un cialtrone al quadrato).
I democristiani affermano di essere particolarmente sensibili ai problemi della scuola, sul fondamento della loro visione etica e religiosa: la scuola forma le persone ed il suo progresso è condizione del progresso spirituale dell’intera comunità . Ora, bisogna dir chiaro, ai democristiani onesti, che non si può fondare nessun progresso spirituale e civile su un lurido imbroglio.”
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