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Articolo pubblicato martedì 26 maggio 2009 dal Financial Times (traduzione in Italiano qui)

“¦..Berlusconi non è sicuramente Mussolini: ha squadre di showgirls, non di camicie nere. I veri pericoli si trovano altrove”¦

“¦ha mostrato una pari belligeranza nei confronti dei magistrati che lo avevano giudicato corruttore dell’avvocato britannico David Mills;

“¦ha definito “inutile” [il Parlamento ndr] e ha dichiarato che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 membri, mentre i suoi poteri dovrebbero aumentare.

“¦.Ma il pericolo di Berlusconi è diverso da quello di Mussolini. Si tratta dello svuotamento attraverso i media dei contenuti seri della politica, rimpiazzandoli con l’intrattenimento. Si tratta di una spietata demonizzazione dei nemici e del rifiuto di concedere basi indipendenti ai poteri concorrenti. Si tratta di mettere la ricchezza a servizio della creazione di una immagine potente, composta di continue affermazioni di successo e di sostegno popolare.

“¦.Che egli sia così potente è in parte colpa di una sinistra incerta, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, e del giornalismo, che ha troppo spesso accettato un ruolo subalterno.

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Per completare il quadro inquietante delineato dal Financial Times occorre ricordare che Berlusconi ha definito “eroe” un boss mafioso pluriomicida condannato all’ergastolo (Vittorio Mangano).

Ed è incredibile come la Chiesa non abbia preventivamente lanciato un grido di allarme su un personaggio come Berlusconi che rappresenta l’opposto dei principi e dei valori per cui si batte l’istituzione religiosa. Un allarme che fu lanciato ben 8 anni fa da personalità  eminenti della cultura italiana e che riportiamo qui sotto.

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Il testo dell’ Appello contro la Casa delle libertà  del 8 marzo 2001

E’ necessario battere col voto la cosiddetta Casa delle libertà. Destra e sinistra non c’entrano: è in gioco la democrazia. Berlusconi ha dichiarato di voler riformare la prima parte della Costituzione, e cioè i valori fondamentali su cui poggia la Repubblica italiana. Ha annunciato una legge che darebbe al Parlamento la facoltà  di stabilire ogni anno la priorità  dei reati da perseguire. Una tale legge subordinerebbe il potere giudiziario al potere politico, abbattendo cosà­ uno dei pilastri dello Stato di diritto.

Oltre a ciò, Berlusconi, già  piຠvolte condannato e indagato, in Italia e all’estero, per reati diversi, fra cui uno riguardante la mafia, insulta i giudici e cerca di delegittimarli in tutti i modi, un fatto che non ha riscontri al mondo. Ma siamo ancora un paese civile? Chi pensa ai propri affari economici e ai propri vantaggi fiscali governa malissimo: nei sette mesi del 1994 il governo Berlusconi dette una prova disastrosa. Gli innumerevoli conflitti d’interesse creerebbero ostacoli tremendi a un suo governo sia in Italia sia, e ancora di piàº, in Europa. Le grandiose opere pubbliche promesse dalla Casa delle libertà  dovrebbero essere finanziate almeno in gran parte col debito pubblico, ciò che ci condurrebbe fuori dall’Europa. A coloro che, delusi dal centrosinistra, pensano di non andare a votare, diciamo: chi si astiene vota Berlusconi. Una vittoria della Casa delle libertà  minerebbe le basi stesse della democrazia.

Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso, Paolo Sylos Labini

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Vedi anche l’articolo di Furio Colombo su MicroMega


 

 

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